C’era una volta un sogno per pochi,
in bianco e nero,
un sogno accogliente e sereno,
come una notte estiva calda da rinfrescare,
o una invernale col piumone che copre e sa coccolare.
Un sogno silenzioso come i momenti estasianti in cui non si parla, si gode degli istanti.
Una sera che si dorme tutti vicini, abbracciati si ci addormenta, sorridenti si ci vigila a vicenda.
Qualcuno russa e fa tanti rumori, qualcuno ha mal di pancia e richiede attenzioni, qualcuno mugugna versi da orrori, qualcuno abbraccia e cura tutti i dolori.
Un sogno in cui poi si ci sveglia e si esce, per andare al mare oppure a sciare.
Un giorno che non è mai tardi per far qualsiasi cosa, perchè il tempo non conta, che passi tranquilla ogni ora.
C’era una volta però anche un sole,che sorgeva brillante e chiudeva la notte, che riapriva gli occhi a sgargianti colori, e interrompeva il sogno, ma non i silenziatori.
I silenzi straccianti, quelli pesanti, i silenzi stracciati, quelli pensati.
Quelli che sono punizione, che sono vendetta, che fanno da scudo persino da se stessi: non vedo, non sento, tu soffri, io trattengo. I ricordi, i tuoi oggetti, le lacrime, i sensi.
Non lascio che vincano,
mi barrico dentro il mio guscio di noce,
piano piano marcisco, ma tu non sei niente.
Non c’entri, non entri.
Che tanto tutti mi difenderanno, diranno “poverino, si sta riorganizzando…è ferito, offeso, troppo turbato, la sua lingua non sa piu capire che parole fargli pronunciare!”
E invece è un silenzio da programmatore. Programmo con cura ogni ora del tuo dolore.
L’abuso emotivo non ha bisogno di parole: ti violento il cervello, che nessuno se ne accorge.
Ti riduco ad un nulla, non c’è reato e non c’è colpa, e intanto riscatto il mio ego corrotto.
Non esisti, non ti vedo, non ti sento, non ti leggo.
Però ti prevedo e ti provoco, e alla fine ti offendo.
“…e lo faccio per lei che se no crede ad altro!”
e intanto ti infliggo un altro colpo dal basso.
E non c’è difesa se non l’irruenza di una sveglia che suona e ti scoppia la testa.
Tu mi pensi sperduta nell’attesa che… io invece ti osservo e imparo da te.
C’era una volta una notte nuova, c’era una volta un sogno da sola, nessuno mugugna, nessuno ha dolore.
Nessuna paura di risvegliarsi, lasciamolo agli altri l’orrore dei falsi.
Che tanto avranno prima o poi la loro ragione, ma non avranno mai più un sonno rigeneratore.
Dormiranno si. Ma per assenza di parole.
Schhhh…
…….
E quando meno se lo aspettara`,eccoti arrivare con passo felino per infilzare il colpo finale.Chi di lama ferisce,di lama perisce.Agisci quando sai tu,dolcissima principessa.
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Anna cara… Mi basta ritrovare la mia serenità, esistono leggi superiori che faranno il loro corso. Grazie sempre per i tuoi pensieri ❤️
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