Il mantra del mattino.

[scritto a Settembre 2018]

Alzati, prepara il caffè, vestiti e sistemati i capelli e il trucco, poi guardati allo specchio.

Sii fiera di quello che vedi, e magari fai quella smorfia che ti evidenzia le zampe di galline e ti fa apparire quelle strane fossette sul viso, mi pare si chiamasse sorriso.

Vai al lavoro, dai il meglio di te, concediti un calice di vino nel tuo ristorante preferito, dove le ragazze ti hanno lasciato libero il tavolo col divanetto per farti mangiare seduta comoda e scomposta, come per anni ti hanno vietato di fare a casa, e come non puoi fare a casa tua perchè devi dare il buon esempio alla prole bionda.
Ma adesso, lì, puoi. Fallo.

Poi torna a casa, abbraccia tua figlia.
Ti hanno mortificata facendo leva sul tuo lato debole, quello sentimentale. Trattata da stupida, messa alla prova, violentato il tuo buon cuore, offeso la tua intelligenza, approfittato delle tue buone maniere, del tuo buon senso, ma tu hai comunque preparato il tiramisù più buono dell’universo e tua figlia ti ha chiesto il bis.

Ancora una volta sii fiera della donna che sei.
Un passo alla volta stai andando avanti.
Tutto passerà, le offese, la cattiveria, ma tu vai e non smettere mai di crederci.

E una mattina di un giorno nuovo, col sole che entra dalle persiane, ti risveglierai col petto traboccante di amore, e ti sembrerà di non sapere cosa sia, probabilmente chiamerai un cardiologo, gli dirai: ecco, guardi, senza accorgermene ho mangiato troppi zuccheri, è di sicuro un collasso.

E invece è solo quel bel dono che ad un certo punto qualcuno non ha voluto più, e quindi tu hai sistemato nel retrobottega del tuo cuore, in mezzo ai fusti di lacrime e alle scope con cui ogni giorno provi a spazzare via i ricordi.

L’amore, quello che bisogna praticarlo, altrimenti si dimentica, forse…e una volta che te ne sei scordato, il cardiologo nulla potrà.

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