(…pubblicato con comodo…)
La pioggia mi tiene sveglia, Settembre è arrivato con tutti i sacramenti ed è evidente che vi ha sentito tutti mentre usavate ‘Settembre è un mese di merda per ricominciare’ come sottofondo delle vostre storie ig invece che September Moon o Do you remember the 21st night of september?! ….
Si è offeso.
E quindi niente più post “38 Agosto” il primo we di settembre, tutti ad ascoltare i tuoni e a ripensare a Netflix come unica soluzione ai week end senza sole e senza mare.
Come si fa? Come ho potuto farlo negli ultimi 43 anni della mia vita?
Lasciar andare il caldo, il sole sulla pelle e i tramonti in spiaggia per le notti con la pioggia?!
Questa è stata un’estate più lunga per me perché ho scelto di farla iniziare prima, già dai week end di luglio che ho passato prevalentemente a vedere posti nuovi e in barca.
Ed è stata l’estate dei nuovi amici, dei concerti, dei gin tonic nei bicchieri di cartone che si ammollano ad un certo punto ti si deformano tra le mani, se non bevi in fretta rischi che ti caschi tutto.
Un pó come certi momenti della vita, se non te li gusti velocemente rischi che il sapore sparisca nel ghiaccio che si scioglie inesorabile e non ti resta che una ciofeca imbevibile.
Questa estate è stata così, una serie di conferme e novità in sequenza talmente rapida da non dare il tempo al ghiaccio di annacquarle.
Dice lui ne la grande bellezza:
Ho trascorso tutte le estati della mia vita a fare propositi per settembre. Ora non più. Ora trascorro l’estate a ricordare i propositi che facevo e che sono svaniti, un po’ per pigrizia, un po’ per dimenticanza.
Che cosa avete contro la nostalgia, eh?
Ecco, insieme al fatto che nessuno ha più voglia di nuovi propositi, la nostalgia è la brutta notizia di settembre.
Quanto ai nuovo propositi, se non siamo riusciti con i vecchi, che senso ha crearsene altri. C’è sempre una logica delle priorità che non riusciamo a rispettare se non quando ci conviene, e allora inutile prendersi in giro.
Riguardo la nostalgia invece, io questo settembre ne ho di un sacco di cose che sono successe questa estate e anche forse di qualcosa che succedeva prima e non succede più.
Ma la cosa che mi manca davvero è scendere dalla barca.
Toccare terra e non sentirsi stabili, non sentirsi al sicuro.
Camminare come l’equilibrista sul filo, capire per questo che sei sull’elemento sbagliato, non sul tuo.
Il mal di Terra.
La mia vita a settembre è rimettere piede a terra e a volte un pó mi viene da vomitare.
Soprattutto a pensare di dover stare lontana dal mare, di dover ricominciare a sentire voci e non il suono delle onde, e parole al posto del silenzio.
Parole dette poi con noncuranza, come se fosse normale pensarle e addirittura pronunciarle.
A settembre torna prepotente la convinzione che tutto sia concesso, certe cose invece in teoria dovrebbero farci paura e anche un pó farci vergognare già a pensarle, figuriamoci a dirle, ad una persona che ti vuole bene poi.
Perché chi ti vuole bene si aspetta di essere presumibilmente ricambiato, soprattutto a Settembre, e dunque che in virtù di questo affetto tu faccia anche cose che non ti piace fare, ad esempio spiegare.
Nella top five delle cose più sentite a settembre è meno sopportabili c’è il: io non ti devo dare spiegazioni.
Non ditelo mai “io non ti devo dare spiegazioni” ad una persona a cui volete bene. Non lasciate neanche intenderlo. Perché suona cattivo, arriva arrogante, pesa di muro e di un’inutile distanza di sicurezza.
Che spiegare significa estattamente il contraio.
E non vuol dire giustificarsi, ma far capire all’altro, è un atto di avvicinamento, di aiuto profondo, un tendere una mano.
E non sminuisce la vostra dignità né il vostro ego. Anzi.
E invece no, a Settembre siamo tutti talmente tonici che ci crediamo pronti ad affrontare pure le più grandi perdite pur di non disperdere energie verso gli altri.
Sarà che il mare parla sempre e non si stanca mai di farmi capire. Il mare lo guardi e sai già che c’è una risposta ad ogni tua domanda.
Non sempre sarà quella che vuoi tu, ma almeno non ti lascia appesa con frasi fatte.
Oppure sarà che, come dice un’altra: je só siren’e senz’o mar nun saccio stà !
Intanto piove ancora, si sono fatte le sei, la giornata comincia col buio e dunque tutte le luci di casa accese e la prima sfida delle mattine dei giorni di pioggia è: convincere una figlia a portarsi l’ombrello per andare a scuola…e ad usarlo però!
Settembre è finito mentre decidevo se fosse un bene o un male, ottobre è arrivato, Chiara dice che l’inverno sará lungo.
Ma io, se respiro profondo, sento già l’odore di castagne arrosto che arriva da piazza di Spagna, vino rosso e Nora Jones, All I want for Xmas e finalmente …le rondini.
[Illustrazione di Devitalizart]