Le volontà inespresse sono delle disastrose armi nucleari per me.
Non so tacere i desideri, non so controllare certi istinti, li lascio esplodere a mio rischio e pericolo. E il rischio è che certi giochi di forza si capovolgano, perchè mettere certe scelte in mano a chi non ha ancora deciso se ti ama o ti odia è una delle decisioni più pericolose che si possano prendere, può avere risvolti tragici, far scattare interruttori di rigetto e chiusura che nemmeno sapevamo di avere.
Eppure, io non so farlo. Non so tutelarmi e di solito sono quella che poi rischia il dolore, la delusione dei voltafaccia, la crudeltà della scoperta di una fiducia mal riposta.
La trasparenza, insomma, non sempre ripaga, ma dal mio punto di vista è uno dei pochi pregi che ho.
Perchè non mi nascondo nei silenzi, non accetto la competizione del tenere duro, soprattutto perchè penso che la durezza sia una delle poche cose che non aiuti mai.
Non fingo insomma, ho la virtù dell’essere un libro aperto, di quelli scritti a caratteri cubitali, molto difficili da malinterpretare, molto semplici da amare. O odiare, per l’appunto.
E dietro la serenità della mia chiarezza, a sostenere come fondamenta in cemento armato tutta la struttura portante, c’è il coraggio.
Ho scelto di non avere più paura di quello che sono. Di non incastrarmi più con quello che chiunque possa aspettarsi da me. Il coraggio di accettarmi, di accogliere ogni mio sogno, provare a realizzarlo nonostante le critiche esterne, le avversità, le difficoltà.
E il coraggio di ricordare sempre che a volte riesco e realizzo, a volte no.
Come il mio primo sogno di questa estate, tenuto premurosamente al fresco di un ventilatore acceso tutta la notte, atteso a lungo e accolto a cuore aperto, coccolato a grattini e sushi.
Con coraggio lo ho abbracciato di nuovo. Con coscienza oggi realizzo però che non possono mai bastare le braccia di una sola persona a stringere una fortuna tanto grande ed il mio coraggio ha una portata valida per una persona sola.
Perciò, con lo stesso coraggio lascerò a malincuore che svanisca all’alba.
C’è un giovane poeta, Gio Evan, che proprio oggi ha pubblicato dei versi molto adatti a questo argomento, li riporto qui perchè restino come un appunto indelebile, che mi faccia ripensare a quanto sia importante credere in se stessi, accettarsi, darsi forza. E imparare a convivere con se stessi, mettendosi in discussione quando serve, ma solo per scelta propria e mai per assecondare le circostanze.
“Se non la pensano come te non sottovalutare i tuoi pensieri non diffidare di loro,
il più delle volte non pensarla come gli altri è il pensiero migliore,
ascolta tutti ma valuta te.
La folla scelse Barabba, appoggio le stragi e chiuse i mari,
non pensarla come gli altri spesso è stato voce del verbo salvare.
Se non credono in quello che credi tu non smettere di crederci, non ricrederti,
La tua fiducia non ha bisogno di sostenitori, non ha bisogno di stampelle,
la fiducia non ha mai male alle gambe, corre da se, cammina anche da sola.
La strada giusta a volte, quando ci sono i lavori in corso, si restringe ad una carreggiata sola
e se non incontri nessuno sulla strada che hai scelto non pensare che sia quella sbagliata.
A volte per trovare un unico senso della vita bisogna dover attraversare il senso unico.
E poi ricorda che la tua strada non deve essere affollata, deve essere unica.
Non è una piazza, è un percorso.
Se gli altri smettono di esserci, smettono di essere un capolavoro.
Se gli altri smettono di dare luce allo sguardo smettonno di amare.
E tu vai a battere il cuore da un’altra parte.
E se ti dicono di essere loro il Sole della situazione, allora sii contento di essere l’unico temporale.”
Date ai vostri sogni il giusto valore, e se loro non si sentono onorati dell’importanza che gli attribuite, e se loro non comprendono il vostro modo di provare a renderli realtà, aspettate la prossima notte.
Arriveranno i sogni giusti.
Cammina per la tua strada,libera e trasparente,sei tu l’unica a cui render conto o per lomeno solo ad Anna.In.questo sei fortunata quando si ha il coraggio di tagliare fili morti o foglie secche,la piant piange,soffe,all’inizio,ma prima o poi rigermogliera`.Sei libera e se questa libertà costa ,meglio sola che mal accompagnata.Molti di noi non hanno coraggio di farlo e si nascondono dietro tante congetture e conflittualità,vorrei averlo io,il tuo coraggio da leone.😘😘😘
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