Le botte di fine Agosto

Lei conosceva il finale prima di cominciare.

Ma non c’è nulla di più bello di un cuore che torna ad amarti, quindi volle credere che il sentimento avesse vinto sulle convinzioni, e prese il suo di cuore e lo riaprì.

E si ritrovó là.
Là, dove le premesse invece non erano cambiate.
Là, dove una donna non basta.
Là, dove c’era solo il bisogno di un abbraccio, e poi di un bacio, e poi di coccole e cene insieme, e poi di giornate a cercarsi sempre.

‘Il mio amore è inesauribile, non ti mancherà nulla’ diceva lui, usando senza saperlo una frase che si dice ai figli grandi quando arrivano i figli piccoli e ne sono gelosi.

Ma lei non era sua figlia, era una donna che avrebbe voluto costruire un futuro, fatto di certezze e prospettive, fatto di preziosi e continui momenti di condivisione e unicità, di spazi che diventano ‘nostri’ dove costruire giorno dopo giorno una vita insieme.
Fatto di scegliersi ogni mattina, da appena svegli, in mezzo a tanti a fronte di un sentimento che non è un rotolo di carta igienica infinito, ma piuttosto una merce rara, un gioiello unico che non vorresti perdere mai, né condividere con nessuno.

Lei vedeva l’altro e ne capiva i desideri e le necessità, pur non condividendole provava ad accettarle e cercava soluzioni.
Lui non vedeva invece né lei, né le sue necessità e non era disposto nemmeno a provare ad accettarle. Perché lui era avanti, e soluzioni non ce ne erano, se non palliativi da adolescenti.

Però la voleva sua e alle sue condizioni.
Come un bambino con un giocattolo che nessun altro può toccare e con cui si gioca solo come dice lui.

E lei era lì, stupidamente fiduciosa che le cose potessero migliorare. In attesa di fatti che fossero dettati dall’amore che lui declamava con orgoglio e non dall’egoismo. Che invece vinse.

Perchè lui è un fiero paladino della libertà e segue una legge da uomini: o me o te.

Ma cosa te ne fai della libertà senza la persona che ami? Lei non lo seppe mai.

Perchè in una notte di caldo e dolore, che doveva essere un addio pacato e non la fine di una guerra santa, scoppiarono invece le botte di fine agosto.

‘Perchè o sei mia come ti voglio io o di nessun altro.
Perchè mi esasperi con questa nenia che vuoi risolvere e mi divora il cervello pensare che questa tua bellezza di donna innamorata non sarà più accanto alla mia bellezza di uomo forte e indipendente.
Perchè non ti basta che ti ami, vuoi pure che ami solo te! Pazza da TSO! Come puoi chiedere un amore solo tuo?’

Ti amo lo sappiamo dire tutti, ma ti ammazzo lo dice solo un uomo destabilizzato, disperato, fuori di sé e senza regole. Senza Dio, ma che si crede Dio: io ti ho fatta io ti distruggo.

Che poi ci prova ad ammazzarla ma non ci riesce, e comunque non si scusa perché è sempre colpa di quella lì, quella non ha più neuroni disponibili e pensa come una donna che l’amore lo ha aspettato tanto e adesso che lo ha trovato ne vorrebbe godere appieno.

Il dolore lei lo sentì solo il giorno dopo, il viso bruciare per gli schiaffi, i polsi lividi tremare ancora, i segni delle dita sul collo.

Dovevano essere fuochi d’artificio, furono fucilate da giustiziere.

Una nuova morte del cuore, una nuova zombie vivente sempre più mortoficata.

Ma l’amore, fidatevi, ha nelle mani carezze, sempre.
Anche per chiedere l’eutanasia.

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